0.1.2 La capacità d’uso dei suoli
La banca dati cartografica relativa alla “Capacità d’Uso dei Suoli”[1] è uno strumento chiave per conoscere le caratteristiche chimico-fisiche dei suoli. Da tali peculiarità dipende l’attitudine a sostenere le produzioni agricole assicurando la conservazione della qualità dei suoli e riducendo il rischio di alimentare processi di degradazione (Paolanti M., Napoli R.). In questa analisi è stato considerato il primo livello di classificazione che individua 8 classi principali: le prime 4 descrivono i suoli adatti all’attività agricola, dalla V alla VIII classe vengono individuati i suoli adatti al mantenimento dell’ambiente naturale per i quali sono esclusi usi produttivi e sono limitati alla protezione ambientale e paesaggistica (Paolanti M., Munafò M., Fumanti).
La carta, esito dell’elaborazione della carta di Capacità d’Uso dei suoli” disponibile a livello regionale, intende mostrare la distribuzione geografica delle classi all’interno del territorio Metropolitano di Roma. Nell’area metropolitana i suoli adatti all’agricoltura coprono complessivamente il 65% del territorio pari a circa 361.220 ettari con una maggiore diffusione delle classi II e III (rispettivamente 163.000 ettari pari al 30% della superficie territoriale e 109.300 ettari pari al 20% dell’area metropolitana) che descrivono suoli con limitazioni lievi contraddistinti da un grado elevato di adattabilità ad usi agricoli, anche diversi da quelli attuali. Oltre all’estensione è interessante notare la distribuzione di queste classi: intorno al nucleo urbano di Roma sulle aree vallive e collinari più interessanti dal punto di vista paesaggistico e di produzione agricola ma anche più accessibili e spesso soggette a conversione urbana dei suoli. Di fatto, la classe che descrive i territori modellati artificialmente interessa quasi il 13% della Città metropolitana con una distribuzione frammentata che spesso, per addizioni successive dei nuclei urbani compatti e con intensità differenti in relazione alle caratteristiche morfologiche, interclude superfici estese di suoli adatti all’agricoltura.
I suoli che rientrano nelle classi dalla V alla VII sono maggiormente diffusi nelle aree montane soggette a regimi di tutela ambientale e paesaggistica e in quelle più acclive, interessando una superficie di circa 117.000 ettari pari al 21% del territorio.
[1] Il progetto Carta dei Suoli del Lazio 1:250.000 è stato realizzato nell’ambito del Programma Interregionale Agricoltura Qualità dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio con il coordinamento scientifico del CREA-Progetto di ricerca SOILRELA
Descrizione | Classi | Superficie [ha] | Superficie [%] | ||
Altre aree prive di suolo | Aree prive di copertura pedologica | ANS | 537,15 | 0,1 | |
Suoli adatti all'agricoltura |
Suoli adatti all’attività agricola con gradi di limitazioni crescenti dalla I classe che descrive suoli con limitazioni nulle, alla IV classe per la quale la scelta delle tipologie colturali impiegabili si riduce notevolmente |
I | 359,77 | 0,06 | |
II | 163.086,95 | 29,29 | |||
III | 109.295,27 | 19,63 | |||
IV | 88.476,95 | 15,89 | |||
Territori modellati artificialmente | URB | 70.785,67 | 12,71 | ||
Suoli adatti al pascolo e alla forestazione |
Suoli inadatti all’attività agricola ma dove è possibile praticare la selvicoltura e la pastorizia |
V | 210,69 | 0,04 | |
VI | 84.104,27 | 15,11 | |||
VII | 29.690,77 | 5,33 | |||
Suoli adatti al mantenimento dell'ambiente naturale | Possono essere destinati unicamente ai fini ricreativi e conservativi | VIII | 3.186,15 | 0,57 | |
Corpi e corsi d'acqua | WAT | 7.016,06 | 1,26 |