1.1 I sistemi locali del lavoro
La classificazione dei gruppi di specializzazione produttiva consente di identificare 17 modelli produttivi prevalenti nei vari comuni, che nel caso della regione Lazio, vedono come la specializzazione produttiva principale quella di “urbano ad alta specializzazione” per il quale i settori maggiormente rappresentati sono i trasporti aerei, le assicurazioni e fondi pensione, la fabbricazione di macchine per ufficio e l’informatica[1].
Le uniche due province del Lazio che presentano una specializzazione produttiva relativa al sistema alimentare sono Latina (con 2 comuni A vocazione Agricola e 7 Agro-alimentare) e Frosinone (con 23 Comuni a prevalenza Agro-Alimentare).
Le figure 1.1, 1.2 e 1.3 mostrano rispettivamente la distribuzione del fatturato, della retribuzione per dipendente e del valore aggiunto sul fatturato all’interno della CMRC.
Tra i diversi Comuni della CMRC, secondo la classificazione presa in considerazione, esistono 361.692,00 unità locali con un totale di 1.273.576,00 addetti (di cui 963.482,00 dipendenti), ovvero l’80% degli addetti impiegati in tutta la regione Lazio.
Le retribuzioni dei dipendenti risultano maggiori nell’area di Roma rispetto alle altre province, con una media di retribuzione pari a 2.235,39 euro.
Per quanto riguarda il fatturato e il valore aggiunto sul fatturato, Roma risulta la provincia con il sistema del lavoro più proficuo del Lazio. Infatti, il fatturato del sistema Roma produce l’89% del fatturato e l’85% del valore aggiunto dell’intera regione, malgrado la media del valore aggiunto sul fatturato rimanga nella media regionale.
Tra i Comuni che compongono la Città metropolitana di Roma si possono distinguere tre classi di retribuzione per dipendente: minore di 15 mila euro, tra i 15 e 20 mila euro, maggiore di 20 mila euro.
Nella città metropolitana, la maggior parte dei comuni, 61 su 121, rientrano nella fascia media di classi di retribuzione. Roma invece, assieme ad altri 46 comuni, rientra nella fascia “maggiore di 20 mila euro”.
Inoltre, i dati ASIA mostrano un panorama molto disomogeneo con 76 comuni che producono un fatturato inferiore ai 100.000,00 euro e solo 12 comuni che superano 1.000.000,00 di fatturato annuo. Tra questi ultimi abbiamo Roma, seguita da Fiumicino e Pomezia.
Se si prendono in considerazione, infine, quattro classi di valore aggiunto sul fatturato (minore di 20% del fatturato, tra il 20 e il 30%, tra il 30 e il 40% e maggiore di 40%), si può notare come, malgrado Roma sia il comune con il fatturato più alto, la città ha un valore aggiunto sul fatturato molto basso rispetto ad altri comuni, pari infatti al 18,3%.
Roma risulta infatti tra i comuni con classe di valore aggiunto minore di 20% sul fatturato, mentre la maggior parte degli altri comuni oscilla tra il 30 e il 40%. Tra i comuni con valore aggiunto sul fatturato più alti troviamo infatti Poli con un fatturato di 17.225,00 euro e 56,3% di valore aggiunto (con un gruppo di specializzazione prevalente “urbano ad alta specializzazione) e Ponzano Romano con un fatturato di 9.656,00 euro e 54,5% di valore aggiunto (urbano non specializzato).
In generale, tra i 17 comuni con valore aggiunto sul fatturato più alto, la specializzazione urbano ad alta specializzazione rimane prevalente.