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2 - Lavoro e occupazione

Lavoro e occupazione

Il capitolo offre l’analisi delle dinamiche occupazionali del settore agroalimentare nella Città Metropolitana di Roma. Le elaborazioni prodotte sono il risultato di un lavoro di integrazione fra diverse fonti statistiche con riferimento alla Città metropolitana, ed intendono offrire una descrizione della portata occupazionale del settore e delle principali dinamiche in atto, con particolare attenzione al settore agricolo. Essendo l’occupazione una tematica trasversale a molti degli affondi settoriali presenti nel volume, il capitolo intende fornire dati e informazioni che completano le analisi presentate negli altri capitoli. Per fare un esempio, in maniera complementare all’analisi del sistema della ristorazione che è affrontata nel capitolo 5, nel presente capitolo è contenuta uno specifico approfondimento sull’occupazione nel settore della ristorazione.

In particolare, viene analizzato il livello occupazionale del settore agroalimentare, che registra un calo delle imprese del comparto agricoltura, silvicoltura e pesca (-9,8% dal 2010 al 2019) e un rafforzamento del settore dell’industria alimentare nel suo complesso, trainata in particolar modo dal comparto delle bevande. Quest’ultimo conferma il trend positivo già presentato nel primo capitolo, nel quale si evidenzia la particolare performance positiva in termini di volumi di affari. Il movimento anagrafico del settore agricolo appare fortemente in rosso lungo tutto il decennio considerato, tuttavia mostrando segnali di ripresa e di riallineamento verso un saldo neutro. Il saldo di nati-mortalità delle imprese dell’industria alimentare è sempre di segno negativo, ma di entità inferiore, anche se a differenza dell’intero settore agroalimentare, mostra un trend in leggero peggioramento.

L’analisi dei microdati della Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro (RCFL) dell'Istat rileva una variazione positiva del numero di occupati nei settori agricoltura, silvicoltura e pesca e dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco, che nel 2019 ammontano a 29.289 unità (+19% dal 2014 al 2019), trascinati al rialzo soprattutto dal trend positivo dell’industria (+4.610 unità, pari a una variazione percentuale del 49%). Si nota come la tenuta del numero di occupati nel settore agricoltura, silvicoltura e pesca sia stata garantita soprattutto dalla componente femminile, aumentata del 9% a fronte di una leggera variazione negativa degli occupati di sesso maschile (-1,1%). Nel periodo dal 2014 al 2019 è aumentato il ricorso a contratti full-time nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, che passano dall’essere l’81% del totale al 90%.

Per quanto riguarda il settore della ristorazione e dell’alberghiero, si registra una variazione positiva dell’occupazione del 28,8% tra il 2008 e il 2019, soprattutto tra gli occupati di sesso maschile (+46,7%, pari a 22.029 unità in più negli undici anni considerati).

Le imprese femminili nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca diminuiscono del 16,8% dal 2010 al 2019. Allo stesso tempo, dal 2008 al 2019 gli occupati di sesso femminile diminuiscono di 2.460 unità, pari a una variazione percentuale negativa del 43,1%, primo settore per intensità di riduzione a livello metropolitano, seguito dall’industria in senso stretto (-20,7%).

Il capitolo affronta il tema del ricambio generazionale nel settore. Per il comparto agricolo, i dati relativi alla distribuzione per fasce d’età mostrano valori interessanti: fino alla fascia 30-34 l’aumento percentuale dei lavoratori agricoli è in aumento tra il 2010 e il 2019, mentre dalla fascia di età successiva (35-39) alla fascia 60-64 le variazioni sono negative, e riprendono ad essere positive per gli ultra-sessantacinquenni. Per l’analisi del fenomeno sono stati indagati i dati relativi all’accesso alle misure del Programma di Sviluppo Rurale della regione Lazio, in particolare per la sotto-misura 6.1.1 “Avviamento aziendale giovani agricoltori”, a cui hanno avuto accesso 256 beneficiari nella programmazione 2014-2020 per una spesa pubblica del valore di quasi 80 milioni di euro.

Nel periodo 2010-2019 le ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca sono diminuite del 65,7%, mentre quelle del comparto pesca, piscicoltura e servizi connessi del 99,3%.

Incoraggianti i dati relativi agli infortuni sul lavoro denunciati nel comparto agricoltura, silvicoltura e pesca, che vedono una riduzione significativa: dai 353 del 2010 ai 37 del 2019 (lo 0,7% degli infortuni denunciati complessivamente a livello metropolitano).

Nel capitolo sono incluse informazioni circa i lavoratori stranieri. Dalle analisi emerge che il 10,9% di essi lavora nel comparto della ristorazione o nelle strutture ricettive, a fronte del 5,4% dei lavoratori italiani. Il settore Agricoltura, silvicoltura e pesca è caratterizzato da una minore presenza relativa di lavoratori stranieri. Infatti, nel comparto lavora il 2,4% di essi, contro una media nazionale del 6,6%. Nella Città Metropolitana di Roma, il 58,8% degli occupati stranieri svolge professioni a bassa qualificazione, mansioni che interessano il solo 16,9% degli italiani.

Le ultime parti del capitolo sono dedicate ai fabbisogni occupazionali delle imprese, con un focus sulle discipline dell’agroalimentare, e sugli impatti del COVID-19 sul sistema agroalimentare laziale, soprattutto dal punto di vista della struttura del mercato del lavoro.