7.2.1 Insicurezza alimentare a Roma
In assenza di ricerche (soprattutto, a livello disaggregato) sul reale impatto socio-economico del Covid-19, è possibile esaminare -per il momento- da una parte, la situazione pre-pandemica, analizzando la correlazione tra la dimensione del reddito e le diseguaglianze sociali; dall’altra, provare a comprendere l’incidenza della pandemia sul problema dell’insicurezza alimentare, guardando alla dimensione degli aiuti alimentari erogati dall’amministrazione comunale.
Come mostra la mappa di Lelo, Monni e Tomassi (2019)[1] che applica, a livello dei municipi di Roma, l’indice di sviluppo umano dell’UNDP[2], le diseguaglianze economiche si traducano anche in diseguaglianze sociali: dove i municipi sono più ricchi (indice vicino a 1, zone di colore rosso scuro sulla mappa), si studia di più e le condizioni di salute sono migliori, contrariamente ai municipi più poveri (indice vicino allo 0) che presentano delle fragilità sul lato dell’istruzione e della salute dei propri abitanti. Quest’ultimo dato trova conferma anche nella distribuzione dei contagi da Covid-19 presenti -con una maggiore intensità- nelle aree più vulnerabili della Città (Lelo, Monni e Tomassi, 2021[3]).
La dimensione economica incide anche sull’accesso effettivo al cibo, infatti, già prima dell’inizio della pandemia, la Caritas di Roma nel Report “Povertà a Roma: un punto di vista”, evidenziava l’incremento nel numero delle persone (che la Caritas definiva come “equilibristi della povertà”) costrette a comprimere la spesa alimentare per poter far fronte al pagamento dell’affitto, delle bollette e del mutuo.
Questa fragilità viene confermata anche dai dati di Roma Capitale “Dipartimento Politiche Sociali- Direzione Accoglienza e Inclusione” relativi alla distribuzione gratuita di pasti (dati aggiornati al 22/07/2019)[4]: complessivamente, 106.300 pasti distribuiti -mensilmente- da mense solidali, assistenza a domicilio e su strada, e 3.226 pacchi viveri.
Con la pandemia, il sistema di assistenza alimentare ha potuto contare sia sulla distribuzione dei buoni spesa che sono stati erogati a circa 70 mila famiglie (un totale di 200 mila persone) per un valore di 21 milioni di euro, sia sulla distribuzione di 45.000 pacchi alimentari[5].
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2019 |
2020 |
Pasti Mense/su strada/a domicilio al mese |
106.300 |
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N° Pacchi Viveri |
3.226 |
45.000 |
N° Famiglie beneficiarie Buoni Spesa |
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70.000 |
Valore Economico Buoni Spesa |
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21 milioni di euro |