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8.1 La ristorazione: impatto del Covid e stima del valore dei consumi “fuori casa”

Secondo il Report “Coronavirus: l’impatto sui pubblici esercizi” della Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE), nel 2019, oltre un terzo del totale dei consumi alimentari complessivi degli italiani (vale a dire, il 34%) risultava veicolato dal canale “Fuori Casa”: 250 miliardi di consumi alimentari, di cui 165 miliardi “A casa” e 85 miliardi “Fuori Casa”.

Con l’inizio della pandemia, si è assistito a una contrazione dei consumi alimentari (-9,6%), in modo particolare, dei consumi fuori casa (-36,5%), con una perdita stimata di 31 miliardi di euro. Al contrario, i consumi alimentari in casa hanno riportato una crescita del + 4,3%.

Tabella 8.1  - Consumi alimentari “in” e “fuori” casa nel 2019 vs 2020 (espressi in miliardi di euro). Fonte: Elaborazione TradeLab su dati Istat

 

2019

2019 a prezzi 2020

2020

var. assoluta in valore

var.reale (%)

Consumi Alimentari

250

249

225

-25

-9,6

In Casa

165

164

171

6

+4,3

Fuori Casa

85

84

54

-31

-36,5

 

Considerando i consumi alimentari nella CMRC e utilizzando sia i dati FIPE (elaborazioni di TradeLab su dati Istat 2020), sia le elaborazioni di Nomisma sulla base dei dati di ConfCommercio (2020), è possibile calcolare la stima del valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella Città Metropolitana di Roma Capitale (CMRC).

Tabella 8.2 - Stima del valore dei consumi alimentari “Fuori Casa” nella CMR (2020 vs 2019): confronto tra dati FIPE e dati Nomisma. Fonte: Elaborazione CURSA su dati Nomisma e FIPE

 

Valore dei Consumi Alimentari Fuori Casa nella CMR

Consumi Alimentari Fuori Casa CMR (FIPE) 2019

4.372.888.698 €

Valore Consumi Alimentari Fuori Casa CMR (Nomisma) 2019

5.186.065.760 €

Consumi Alimentari Fuori Casa (FIPE) 2020

3.203.581.464 €

Consumi Alimentari Fuori Casa (Nomisma) 2020

3.785.449.460 €

Dif. In valore assoluto Nomisma vs FIPE (2020)

581.867.996

Dif. % Nomisma vs FIPE (2020)

+18%

Perdita in miliardi 2020 vs 2019 (FIPE)

1.169.307.234 €

Perdita in % 2020 vs 2019 (FIPE)

-36,5%

Perdita in miliardi 2020 VS 2019 (Nomisma)

1.400.616.300 €

Perdita in % 2020 vs 2019 (Nomisma)

-37%

 

Facendo una proporzione tra il valore FIPE dei consumi alimentari e il valore dei consumi “fuori casa” in Italia nel 2020, e mettendoli in rapporto con il valore dei consumi alimentari nella CMRC (calcolato nel paragrafo 7.1), emerge un valore dei consumi alimentari “fuori casa” nella CMRC di:  3.203.581.464 euro (2020).

Utilizzando, invece, i dati di Nomisma (database Confcommercio), sulla base dei quali, la spesa “fuori casa” pro-capite -nel 2020- si attesta sui 890 euro annui, ne deriva una stima del valore della spesa nella CMR per il 2020 di: 3.785.449.460 euro.

I dati Nomisma presentano, quindi, un valore maggiorato del +18% rispetto a quelli FIPE. Inoltre, considerando sempre i dati Nomisma, nel 2020 si registra una perdita del fatturato delle spese ‘fuori casa’ del -37% rispetto al 2019; mentre la perdita secondo FIPE risulta essere del -36,5%.

La pandemia COVID-19 ha quindi avuto un forte impatto sul settore fuori casa e in casa (servizi di ristorazione e commercio alimentare). La Tabella mette a confronto le nuove tendenze portate dal COVID con relativi impatti in generale sulla società e in particolare sul fuori casa. 

Tabella 8.3 - Trend di settore e impatti covid sul comparto fuori casa e non. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020


 

Trend

Impatto del Covid

Impatto su HoReCa

Consumatore

  • Lavoro da remoto
  • Urbanizzazione
  • Turismo globale
  • Alimentazione sana
  • Accelerazione del lavoro da remoto
  • Spostamento verso aree sub-urbane
  • Riduzione del turismo a lungo raggio e ripresa del turismo locale
  • Maggiore attenzione a scelte alimentari
  • Nuovi modelli di business
  • Spostamento degli investimenti in aree periferiche
  • Maggiore consumo di prodotti più salutari

Canale

  • Espansione della GDO nel consumo fuori casa
  • Nuovi modelli di delivery
  • Meno confini tra GDO e ristorazione
  • Nuovi canali
  • Più opzioni per il consumatore
  • Più competizione

Trend di business

  • Diffusione degli aggregatori
  • Nuovi modelli di business
  • Competizione di attori e canali diversi sulle medesime piattaforme

 

Secondo il rapporto sui servizi di ristorazione di FIPE 2020, solo il 3,6% delle imprese ha un fatturato in linea con il periodo pre-covid mentre le altre hanno visto una decrescita del 70% rispetto al periodo precedente alla pandemia, per un totale del 45% di contrazione del fatturato. “Si tratta di una media che risente fortemente delle pessime performance di bar e ristoranti localizzati nel centro storico di Roma dove il combinato disposto tra assenza di turisti, soprattutto internazionali, e quella dei lavoratori ancora in smart working sta di fatto riducendo al lumicino i fatturati” (FIPE, 2020, p.6).

Si stima che non sia rientrato al lavoro il 28% del personale, per un totale in valore assoluto di circa 22 mila lavoratori per la città di Roma. In particolare, secondo delle stime della FIPE, la ristorazione romana ha avuto una perdita di oltre 2 miliardi di euro nel 2020, principalmente a causa del secondo trimestre che pesa del 73,3% sul totale. 

Tabella 8.4 - Effetti della pandemia COVID19 sui consumi della ristorazione a Roma. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020

Consumi ristorazione: effetti COVID 19 (2020)

 

I trim

II trim

II semestre

 

Var. ass. (mld. di euro)

-291.667

-916,667

-833.333

-2.041.667

Var. %

-23,3

-73,3

-33,3

-40,8

 

In particolare, i consumi hanno subito una contrazione dell’11,8%, dove un terzo di questo valore è attribuibile al calo della spesa per alberghi e ristoranti. Infatti, tra alberghi e ristoranti vi è stato un calo del 40,2%, in particolare a causa dei servizi di ristorazione che raggiungono un picco di -53%. 

 Tabella 8.5 - Consumi delle famiglie in mln di euro 2019- 2020. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020 


 

2019 (mln euro)

2020 (mln euro)

var%

alimentari e bevande non alcoliche

155.023

160.116

3,3%

bevande alcoliche, tabacco, narcotici

45.457

43.911

-3,4%

vestiario e calzature

63.946

51.318

-19,7%

abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili

244.459

243.043

-0,6%

mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa

66.699

62.418

-6,4%

sanità

38.148

35.787

-6,2%

trasporti

140.484

103.306

-26,5%

comunicazioni

23.736

22.712

-4,3%

ricreazione e cultura

73.427

56.657

-22,8%

istruzione

9.920

9.030

-9,0%

alberghi e ristoranti

112.733

67.440

-40,2%

servizi di ristorazione

85.008

54.405

-36,0%

servizi di alloggio

27.725

13.035

-53,0%

beni e servizi vari

113.229

102.754

-9,3%

TOT consumi famiglie

1.087.261

958.492

-11,8%

 

Anche i prezzi sono cambiati. Tabella mostra la variazione di prezzo nei diversi servizi, in particolare crescono i prezzi del food delivery del 2,3%, in seguito alla maggiore richiesta. 

Tabella 8.6 - Variazione tendenziale del prezzo per tipologia di servizio. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020

Tipologia di servizio

Variazione tendenziale prezzo

Bar e caffetterie

1,4%

Gelaterie e pasticcerie

1,7%

Ristoranti tradizionali 

1,1%

Pizzerie

0,8%

Food delivery

2,3%

 

In particolare, a Roma il valore medio di alcuni prodotti caratteristici, a dicembre 2020, è il seguente:

 Tabella 8.7 - Valore medio di alcuni prodotti a Roma a dicembre 2020. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020 

Prodotto

Valore medio

Tazzina di caffè

0,93 euro

Cappuccino

1,09 euro

Panino al bar

3,22 euro

Pasto in pizzeria

9,13 euro

 

Negli ultimi 20 anni il comparto fuori casa era cresciuto del 72% a valori correnti e oltre un terzo del totale dei consumi era veicolato dal canale della ristorazione. In particolare, fino al 2019 i consumi fuori casa avevano registrato risultati migliori rispetto al mercato dei consumi in casa (cioè quelli registrati dalla GDO, e-commerce, negozi al dettaglio).

 Grafico 8.1 - Quota dei consumi fuori casa su consumi totali in percentuale dal 2000 al 2019 in Italia. Fonte: rielaborazione grafica CURSA su FIPE, 2020 

La pandemia ha ridotto il valore del comparto fuori casa di 85 miliardi nel 2019 e 54 miliardi nel 2020 perdendo in valore 31 miliardi di euro. La perdita del comparto fuori casa è stata accompagnata invece da una crescita di 6 miliardi di euro dei consumi a casa che tuttavia non compensa le perdite del settore fuori casa.  Le Tabelle che seguono descrivono questo fenomeno (le tabelle si riferiscono ad una indagine sul campo condotta da FIPE nel 2020 quindi le percentuali presenti si riferiscono alle risposte date dagli intervistati, non a valori assoluti):

Tabella 8.8 - Aree più colpite da COVID19. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020 

Aree colpite dal COVID

Città

Medio

21%

Grandi

79%

Area

Nord ovest

56%

Nord est

33%

Centro

6%

Sotto canale

Ristorante

43%

Bar serale

33%

Bar diurno

5%

Trattoria

10%

Pizzeria

5%

 

 Tabella 8.9 - Soggetti indeboliti da COVID19. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020 

Soggetto indebolito dalla COVID19

Molto indebolito

Medio indebolito

Poco indebolito

Punto vendita

73%

18%

9%

Distributore

18%

45%

36%

Azione agroalimentare

9%

0%

91%

Cash and carry

0%

9%

91%

 

Da questo quadro si evince quali sono le future priorità per gli esercizi post covid:

 Tabella 8.10 - Priorità post COVID19 per esercizi commerciali da indagine sul campo. Fonte: rielaborazione tabellare CURSA su FIPE, 2020 

Priorità

Percentuale di gradimento

Sviluppare servizi (e.g. delivery, take away)

27%

Proporre offerta prodotti maggiormente di qualità

27%

Introdurre/incrementare attività di marketing e comunicazione

18%

Fornire al cliente una esperienza distintiva

9%

Supportare i temi di sostenibilità

9%

Sviluppare nuovi modelli di business (dark-kitchen)

5%

Garantire un contesto di massima sicurezza

5%