Obiettivi
Il patto per lo sviluppo di Roma (CmRC) deve guardare al periodo 2008-2011/2022 in prospettiva del 2030/2040, facendo la disamina di come il sistema produttivo è cambiato durante il periodo postcrisi e post Covid. Il patto per lo sviluppo dovrebbe muovere dal fare affiorare cosa resta dopo questi anni in termini di prospettive di sviluppo economico su base produttiva. Obiettivi del patto:
1. Consolidamento dei cluster produttivi della CmRC, anche come possibile leva per il riequilibrio e la riduzione delle disuguaglianze territoriali;
2. Riduzione della polarizzazione fra macro e microimprese, in tutti i comparti produttivi;
3. Orientamento dell’innovazione alla responsabilità ambientale e sociale;
4. Promuovere progetti legati alle peculiarità locali e sviluppati in sinergia con le principali traiettorie di Roma Produttiva. Al contempo, i progetti sperimentali di Roma devono aprirsi ai territori, in termini di ricadute, di coinvolgimento di soggetti/partnership locali, ecc;
5. Rafforzare le partnership fra ricerca ed ecosistema dell’innovazione, in una prospettiva di rafforzamento della dimensione internazionale
Azioni strategiche e operative
- Riconoscere e valorizzare il “supercluster” (ovverosia, la presenza di aggregazioni produttive nei diversi territori della CmRC), sia per la sua potenzialità in termini di relazioni non gerarchiche (centro-periferia) fra Roma e il suo “back”, sia per il sostegno alle specializzazioni trainanti dell’area romana intesa in senso ampio (CmRC, Regione Capitale, Centro Italia);
- In questa prospettiva (supercluster + ricerca), interpretare il ruolo della città di Roma come “hub” metropolitano, in grado di favorire progetti che coinvolgono i territori esterni;
- Puntare al consolidamento del sistema produttivo, lavorando nello spazio intermedio fra le grandi imprese proiettate in una dimensione internazionale e la pletora di microimprese;
- Orientare questo processo verso innovazione + responsabilità ambientale e sociale (Roma produttiva potrebbe caratterizzarsi come un luogo favorevole per avviare e sviluppare un “nuovo modo di fare impresa” che declina il rapporto fra ricerca del profitto e responsabilità verso le persone, il territorio e l’ambiente in modo meno sbilanciato verso il primo aspetto);
- In questa prospettiva, prestare attenzione all’altra economia (economia sociale, secondo welfare, imprenditoria straniera, commercio e servizi di prossimità) anche in chiave di riduzione delle disuguaglianze, capacitazione dei territori e delle persone, per fare in modo che i progetti pubblici non premino solo i pochi soggetti in grado di cogliere le opportunità;
- CmRC può svolgere un ruolo chiave, attraverso un sostegno diretto e indiretto, e garantendo la disponibilità di spazi nel medio periodo in una prospettiva di consolidamento dell’ecosistema economico legato a innovazione e responsabilità sociale, che possiede margini di crescita e di consolidamento e che può connotare l’area romana come un luogo d’eccellenza per lo sviluppo di nuovi modelli d’impresa
Reti di università, enti pubblici e attori del settore privato per la promozione dell’innovazione sostenibile e per il benessere territoriale. Gli ecosistemi dell’innovazione creano un ambiente favorevole agli scambi tra stakeholders per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Riconoscere e valorizzare il legame tra imprese, istituzioni, ricerca e associazioni, concepito come un sistema “aperto” e non come una “cerchia”, come pilastro per assicurare un sostegno all’innovazione capace di innescare circoli virtuosi.
Azioni strategiche e operative
- Promozione di incontri tra settore produttivo sul territorio e settore accademico attraverso convegni e occasioni di confronto e dialogo anche con gli enti pubblici eventualmente chiamati a supportare attività di collaborazione e momenti di sinergia;
- Creazione di spazi (anche digitali) dove imprese, mondo accademico, terzo settore e pubblica amministrazione possano incontrarsi, scambiare idee e progettare nuove azioni imprenditoriali. Ognuno di questi spazi, potenzialmente diffusi su tutto il territorio della Città metropolitana, si focalizza su una o più tematiche al fine di valorizzare le competenze e le risorse già presenti sul territorio. Sul modello della casa delle tec nologie emergenti.
Concepito all’interno della riformata politica di coesione della Commissione Europea, Smart Specialization è un approccio place-based caratterizzato dall’individuazione di aree strategiche di intervento basate sia sull’analisi dei punti di forza e del potenziale dell’economia, sia su un Entrepreneurial Discovery Process (EDP), con un ampio coinvolgimento delle parti interessate.
La Smart Specialization per la Città metropolitana intende svilupparsi in coerenza con una visione ampia dell’innovazione che include, ma non certo limita, approcci basati sulla tecnologia, supportati da meccanismi di monitoraggio efficaci.
Azioni strategiche e operative
- Analisi oggettiva della situazione in termini di ricerca, innovazione (incl. infrastrutture esistenti), strutture industriali (incl. cluster, posizione nelle catene del valore), competenze e capitale umano (accademico e altro), domanda (incl. domanda pubblica e sociale), bilanci pubblici e privati per la ricerca e innovazione, condizioni quadro, funzionamento degli ecosistemi dell’innovazione.
L’obiettivo della CmRC è quindi quello di favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali innovative attraverso la promozione di attività concrete di supporto alle imprese per lo sviluppo di nuove attività. La Città metropolitana ambisce con le proprie attività di formazione, facilitazione e incentivazione ad abbattere le barriere dell’innovazione promuovendo un ruolo della pubblica amministrazione di supporto alle imprese e all’aumento delle capacità imprenditoriali.
Le attività di supporto potranno svilupparsi anche attraverso la co-progettazione dei servizi, gli appalti innovativi e la creazione di partenariati per l’innovazione, strumenti utili per far sì che la leva pubblica possa favorire un effetto moltiplicatore e favorire lo sviluppo del territorio.
Azioni strategiche e operative
- Percorsi di formazione, facilitazione e incentivazione sull’importanza dell’innovazione e dell’eco-innovazione per cittadini e imprese;
- Co-progettazione di servizi, appalti innovativi e creazione di partenariati per l’innovazione.
Affermare il ruolo strategico della produzione industriale come importante spazio di diversificazione della base economica e nella sfida di adattamento dei territori ai cambiamenti climatici, dando ulteriore slancio ai processi di “transizione verde verso la green economy”.
La compatibilità ambientale degli insediamenti produttivi - che comporta l’adeguamento delle imprese (sia nelle forme organizzative che nei modelli gestionali), dei processi e dei prodotti - è colta come incentivo alla competitività, come occasione per l’avvio di processi di eco-innovazione che, a partire dalle proiezioni innovative della manifattura, permettano all’industria romana di differenziarsi sia sul fronte dell’offerta che della domanda.
Il rilancio dell’industria passa necessariamente dalla qualificazione ambientale del sistema produttivo. Creare un contesto che facilita e sostiene l’eco-innovazione e le relative sperimentazioni mettendo le imprese e gli operatori economici nelle condizioni di cogliere le opportunità legate al rafforzamento del settore green in senso stretto, es. tecnologie eco-efficienti, che è uno dei settori con più alti margini di crescita per via della centralità che il tema avrà nei prossimi anni.
Azioni strategiche e operative
- Promozione e diffusione di infrastrutture per la sperimentazione di nuove tecnologie per la transizione sostenibile del sistema produttivo, attraverso l’istituzione di Living Lab e/o reti di Living Lab (metropolitane, europee, internazionali), finalizzati a testare la realizzabilità di tali infrastrutture e il grado di utilità per gli utenti finali, attraverso il coinvolgimento di stakeholder del mondo produttivo e del mercato, del sistema della ricerca e del settore pubblico. Tale azione prevede il coinvolgimento delle imprese localizzate nei parchi produttivi metropolitani al fine di coordinare l’adeguamento e la transizione delle strutture produttive territoriali, in chiave adattiva e in coerenza con i bisogni e le aspettative dei territori (degli abitanti, degli industriali, degli imprenditori, delle istituzioni), dando così impulso alla progettazione di soluzioni per il contrasto agli effetti indotti dal Cambiamento Climatico, anche in presenza di attori globali.
Valorizzare le caratteristiche della Città metropolitana attraverso la creazione di una identità territoriale, che possa evidenziare le caratteristiche della Città metropolitana a sostegno del commercio di qualità e contribuire all’attrazione di nuove imprese che possono riconoscersi in un sistema territoriale ed economico integrato.
Azioni strategiche e operative
- Messa a sistema e promozione dei servizi di qualità offerti dalle imprese già presenti sul territorio;
- Supporto istituzionale, economico e infrastrutturale alle attività imprenditoriali tradizionali e artigianali e ai luoghi del commercio tradizionali o tipici (ad es. i mercati);
- Salvaguardia del ruolo e della sopravvivenza di servizi ad alto valore aggiunto per 4.6 il contrasto alle dinamiche competitive locali e globali, lesive delle specificità locali.
Valorizzare la presenza di grandi imprese per creare opportunità di sviluppo economico, e promuovere l’integrazione tra settore economico/imprenditoriale e territorio, attraverso investimenti e PPP.
Azioni strategiche e operative
- Promuovere misure di sostegno ed indirizzo affinchè gli investimenti di grandi marchi possano contribuire allo sviluppo delle comunità locali e al superamento dei divari territoriali;
- Promuovere dialoghi con le imprese per la messa in coerenza tra necessità di impre4.7 sa, governo dello sviluppo economico e benessere dei territori.
Strumenti di governance
- Tavoli di lavoro, partenariati e e piattaforme di dialogo (anche digitali) con imprese, mondo accademico, terzo settore e pubblica amministrazione per lo sviluppo di ecosistemi dell’innovazione che promuovano lo sviluppo economico di CmRC;
- Avviare Living Lab propedeutici alla futura implementazione di Parchi Produttivi Adattivi;
- EDP (Entrepreneurial Discovery Process): un processo interattivo che coinvolge tutti gli innovatori presenti su un territorio, in un processo imprenditoriale per la progettazione di S3, e valutare le loro proposte per lo sviluppo e gli investimenti futuri. L’essenza dell’EDP risiede nella sua natura interattiva che riunisce i diversi attori in un processo di leadership partecipativa per ritagliarsi congiuntamente i campi di specializzazione intelligente e sviluppare un mix di politiche adeguato per implementarli.
Coerenza delle politiche
La direttrice strategica rispetto agli SDGs ONU.
La direttrice strategica rispetto agli obiettivi della politica di coesione europea 21/27
– OP1. Un’Europa più intelligente (a smarter Europe)
- a1. rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate;
- a2. permettere ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione;
- a3. rafforzare la crescita e la competitività delle PMI;
- a4. sviluppare le competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l’imprenditorialità.
– OP2. Un’Europa più verde (Greener carbon free Europe)
- b1. promuovere misure di efficienza energetica;
- b2. promuovere le energie rinnovabili;
- b3. sviluppare sistemi, reti e impianti di stoccaggio energetici intelligenti a livello locale;
- b4. promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi e la resilienza alle catastrofi;
- b5. promuovere la gestione sostenibile dell’acqua;
- b6. promuovere la transizione verso un’economia circolare.
– OP4. Un’Europa più sociale (Social Europe)
- d1. rafforzare l’efficacia dei mercati del lavoro e l’accesso a un’occupazione di qualità, mediante lo sviluppo dell’innovazione e delle infrastrutture sociali.
– OP5. Un’Europa più vicina ai cittadini (Europe closer to citizens)
- e1. promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato a livello locale, il patrimonio culturale, il turismo e la sicurezza nelle aree urbane;
- e2. promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato a livello locale, il patrimonio culturale, il turismo e la sicurezza in territori diversi dalle aree urbane.