Il quartiere che vogliamo
Villa Certosa è il risultato di una stratificazione di interventi edilizi, privi di un progetto unitario, iniziato negli anni 20 del ‘900. Mancando un progetto unitario, tutti gli standard e le opere di urbanizzazione sono sempre arrivate in ritardo e comunque sempre a seguito di lotte dei residenti. Negli anni 80 venne redatto un piano di zona, per risanare il quartiere con interventi di demolizione e ricostruzione dell’edificato, ovviamente dopo la costruzione delle cosiddette “case parcheggio” per i residenti. Il progetto si bloccò per mancanza di fondi, provocando lo svuotamento del quartiere – a molti abitanti erano state assegnate delle case popolari sulla Tiburtina, vicino Rebibbia.
Tra la fine degli anni ‘90 e i primi 2000, grazie ai prezzi molto bassi delle case, il quartiere inizia a essere ripopolato da romani che si trasferiscono da quartieri più centrali e da stranieri. Finalmente il Comune di Roma, con interventi spot a ridosso delle campagne elettorali e sempre senza un disegno unitario, inizia a investire sul quartiere realizzando marciapiedi, impiantando nuove alberature nel primo tratto di Via dei Savorgnan e dotando finalmente il quartiere di un impianto fognario, non privo di criticità.
Oggi il quartiere è una zona prettamente residenziale, con pochissime attività commerciali che sta subendo marginalmente il fenomeno di gentrificazione che dal Pigneto a Centocelle sta attraversando tutto il quadrante est della città. Dal Punto di vista urbanistico è considerato parte integrante della città consolidata e contemporaneamente è definito nel PRG vigente come Ambito di Valorizzazione ovvero, citando le NTA del piano regolatore:
Obiettivi:
- riconfigurazione e completamento del tessuto urbano tra Via degli Angeli, Via di Tor Pignattara e la ferrovia;
- completamento della maglia viaria e riqualificazione degli spazi aperti e delle pertinenze degli edifici dell’ex Borghetto degli Angeli;
- collegamento con la Stazione Fs Casilina, individuazione di nuovi attraversamenti della ferrovia e ampliamento di quelli esistenti;
- riqualificazione dell’asse centrale di Via dei Savorgnan attraverso la valorizzazione delle fronti edificate;
- definizione dei margini naturali e artificiali della linea ferrata anche mediante la realizzazione di un nuovo percorso e la schermatura a verde del sedime ferroviario.