Karalò - Sarti Migranti
Il progetto della sartoria Karalò, che significa “sarto” in lingua mandinga, nasce a Roma dall’incontro tra richiedenti asilo di diversa nazionalità, alcuni operatori dell’accoglienza e lo spazio sociale di mutuo soccorso Communia Roma costituito da precarie e studentesse. In questo spazio i ragazzi e il collettivo di Communia hanno messo in piedi un vero e proprio laboratorio di sartoria autogestito. Partendo da parole come antirazzismo, uguaglianza, autorganizzazione e mutualismo, in cui tutti sono soggetti attivi, si sviluppa naturalmente il percorso di Karalò.
Recuperare la dignità e la dimensione di esseri umani, annichilita dall’esperienza del viaggio e la lunga permanenza nei centri, sono aspetti centrali del progetto basato su un processo di inclusione sociale orizzontale intenso come scambio di storie, competenze, energie e desideri lontano dall’assistenzialismo e dal business dell’accoglienza. Quest’esperienza vuol dire lottare contro lo sfruttamento, il razzismo e l’esclusione sociale ed economica di chi sta cercando di riprendere in mano i fili del proprio destino.