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Laboratorio C.I.R.C.O.

C.I.R.C.O. propone un ripensamento degli spazi di accoglienza di migranti, transitanti e popolazioni mobili, a partire dal riuso del patrimonio immobiliare romano dismesso o sottoutilizzato. L’obiettivo è favorire l’accesso a questi spazi per tutti gli abitanti della città, aprendoli alla costruzione collettiva dell’abitare, di spazi di scambio e socialità. Il progetto prevede l’elaborazione di indicazioni per una politica di accoglienza, in un senso più reciproco di ospitalità, tesa a generare inedite forme di reciprocità e convivenza. C.I.R.C.O. arriva dove c’è desiderio di abitare. C.I.R.C.O. arriva dove c’è opportunità: spazio, relazioni esistenti e possibili. C.I.R.C.O. si appropria di spazi sospesi e negletti, aprendoli all’uso, restituendoli alla città. C.I.R.C.O. apre possibilità di incontro, di scambio, di gioco, di espressione. C.I.R.C.O. non rifiuta il confronto, il conflitto e le contraddizioni. C.I.R.C.O. è approdo di molteplici percorsi.

Invita all’attraversamento, è un caravanserraglio. C.I.R.C.O. è scambio e reciprocità, è ospitale. Non si limita a fare accoglienza, ma propone l’ospitalità come libertà di abitare. C.I.R.C.O. è un processo aperto, non un modello; ammette l’errore e ne fa opportunità per ripensarsi in nuove forme. C.I.R.C.O. non è un contenitore pronto per l’uso, è infrastruttura appropriabile, adattabile, implementabile e permeabile ai diversi usi e desideri di chi la abita. C.I.R.C.O. ambisce a essere inoperoso, ma sa che per arrivare ad esserlo deve produrre. C.I.R.C.O. si serve di formazione, lavoro, scambio e condivisione per produrre autonomia.

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Soggetti coinvolti: 31
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Comune di riferimento
Comune di Roma
Promotore
Università degli Studi Roma Tre (Dip. Architettura)
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