Portuense 201
Microcosmo urbano di ideazione, produzione e generazione di un’estetica contemporanea. A nove anni dalla sua riconversione a co-working, l’ex Vaccheria Riccioni apre le porte al pubblico con un folto calendario di eventi. Siamo a Roma, a nord del quartiere Portuense, appena alle spalle di Stazione Trastevere.
Gli spazi di un allevamento bovino degli inizi del ‘900 sono animati da un collettivo di architetti, artigiani, artisti, designer e produttori cinematografici, che vogliono fare del proprio lavoro un’esperienza da condividere. È Portuense201, il nome del gruppo aggregatosi intorno alla figura di Manuela Tognoli, designer e progettista che ha curato il recupero del complesso e che ha fondato il primo spazio espositivo ospitato nei fabbricati recuperati.
La dimensione umana e familiare è l’humus di inventiva e talento: tra edifici bassi, tetti spioventi, intonaci grezzi e rampicanti, la dinamicità non perde terreno e l’ensemble dei creativi organizza eventi che spaziano dal floral design al restauro tessile.
Obiettivo: aprire le porte non solo a chi vi abita e lavora. La proposta di Portuense201 è quella di un contemporaneo distretto culturale che dal 2011 ha continuato ad aggiungere nomi al proprio carnet, arrivando a contare la firma di 15 realtà professionali (con una consistente presenza di quote rosa).
Artigiani e promotori di un’originalità intimamente legata a complessità e contaminazione, temi da cui si ricava il plusvalore necessario ad una ridefinizione contemporanea del prodotto di qualità. Con diverse attività, il gruppo di via Portuense punta a diffondere la sensibilità per la materia e per le tradizioni in chiave contemporanea. Cooperazione è, per tutti, il segreto del successo: ogni laboratorio è il prodotto di due o più studi, in una logica che premia la contaminazione tra vari ambiti professionali, in un luogo in cui già si mescolano epoche, realtà, stili, diversi.