Riqualificazione del Parchetto Modesto di Veglia di via Ugento
Al Quarticciolo la dispersione scolastica è lo specchio dell’assenza di opportunità per i ragazzi e ragazze della borgata. È una storia antica che si ripete quella dell’esclusione dei più giovani in periferia. In questi mesi post-pandemici, a Quarticciolo, le realtà associative, le famiglie e gli abitanti, le scuole, il comitato di quartiere e il teatro e biblioteca comunale, si sono istituiti come “Comunità Educante Quarticciolo”, perché l’educazione è una questione che riguarda l’intera comunità, perché attraverso le capacità di ciascun attore, sono convinti di poter dare una risposta concreta ai rischi dell’abbandono scolastico e alla povertà educativa, di poter sfidare la stereotipo negativo con cui spesso vengono etichettati i quartieri popolari.
La comunità educante si vuole fare carico di una proposta concreta: l’adozione di un pezzo di verde incolto nella borgata per fare un parco attrezzato per le attività formative. L’allestimento di un parchetto antistante le “favelas” di Via Ugento, in cui abitano famiglie a basso reddito, che hanno nel corso degli anni portato avanti lunghe battaglie per il diritto alla casa. Una storia lunga di condizioni di vita insostenibili. Una storia che vogliono continuare, perché diritto all’abitare non vuol dire solo avere alloggi dignitosi, ma anche vivere in un quartiere in cui sia possibile fruire degli spazi pubblici.
La comunità educante crede sia necessario ribaltare la percezione di un quartiere privo di risorse, valorizzando gli spazi pubblici aperti che ne caratterizzano l’architettura, approfondendo la storia e sviluppando la capacità narrativa di chi li abita. Vuole riappropriarsi del diritto al gioco, all’attività sportiva, all’apprendimento attivo, alla fruizione degli spazi pubblici. Perché gli stimoli sportivi, sociali e culturali sono fondamentali per prevenire atteggiamenti di disaffezione alla vita scolastica. Vogliono recuperare la memoria dei luoghi che abitiamo per trasformali radicalmente. Vogliono utilizzare l’aula a cielo aperto per rimetterci in gioco, sperimentare insieme, per restituire alla borgata uno spazio pubblico dove vivere, incontrarsi e imparare insieme.