Il G20 di Roma ha fissato il tetto massimo sul riscaldamento globale entro 1,5 gradi. Non solo. I grandi della Terra hanno promesso anche di «intraprendere ulteriori azioni» sul clima «in questo decennio», ma finora senza una data precisa. Anzi, nel corso del summit si è discusso a lungo se scrivere negli anni Venti o lasciarla indefinita. Alla fine si sarebbe raggiunto un accordo - spiegano fonti diplomatiche - sull’indicazione di «questo decennio». È per «metà del secolo» invece la deadline indicata nel documento finale del G20 per l’obiettivo emissioni zero. Ma i Paesi del G20 termineranno entro l’anno i finanziamenti a nuove centrali a carbone.
«Ci impegniamo a ridurre significativamente le nostre emissioni collettive di gas serra, tenendo conto delle circostanze nazionali e rispettando i nostri Ndc (gli impegni presi da ogni Paese)». Lo si legge nel comunicato finale del G20. «Riconosciamo che le emissioni di metano rappresentano un contributo significativo al cambiamento climatico e riconosciamo, in base alle circostanze nazionali, che la sua riduzione può essere uno dei modi più rapidi, fattibili ed economici per limitarlo». E «aumenteremo gli sforzi per eliminare gradualmente e razionalizzare, a medio termine, i sussidi ai combustibili fossili inefficienti».
A frenare gli entusiasmi Cina, India, Russia e Arabia Saudita, che si rifiuterebbero di sottoscrivere la deadline del 2050 per l'azzeramento delle emissioni, preferendo rimanere sulla scadenza del 2060.