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direttrice strategica

Riqualificazione delle periferie

Una metropoli che mira al riequilibrio territoriale e alla ricomposizione dei divari sociali ed economici. Una metropoli che investe nell’accessibilità universale dei servizi pubblici, nel rispetto delle diversità sociali, culturali ed economiche delle cittadinanze urbane. Una metropoli che contrasta le condizioni di perifericità valorizzando le periferie metropolitane antiche e nuove, quali costellazioni di (sub)urbanità di un sistema insediativo unico e specifico caratterizzato da un indice minimo di urbanità. Una metropoli che a tal fine, promuove politiche integrate di sviluppo locale con e per le periferie e riconosce l’Agro come patrimonio urbano e territoriale. Una metropoli che punta alla qualità e all’accessibilità degli spazi pubblici (street quality life) urbani, periurbani, agrourbani.

Obiettivi

L’obiettivo più ampio e generale relativo ai tessuti periferici consiste nel valorizzare i brani urbani che compongono queste parti di città, tenendo conto delle energie sociali che li abitano, ma anche delle caratteristiche che li contraddistinguono e che li rendono così diversi tra loro (si fa riferimento alle disuguaglianze legate al reddito, all’offerta culturale, commerciale, di servizi, alla presenza di piazze e luoghi di incontro, al sistema della mobilità).

Il concetto di valorizzazione, così inteso, deve necessariamente passare attraverso una maggiore comprensione delle relazioni esistenti tra le diverse parti del territorio metropolitano, al fine di rimetterle in equilibrio attraverso una riorganizzazione territoriale per centralità diffuse capace di ridurre la pressione che attualmente caratterizza il cuore centrale dell’area.

Azioni strategiche e operative

Le pratiche di innovazione rappresentano una ricchezza per la Città metropolitana di Roma Capitale, un patrimonio vivo di sperimentazione, innovazione, creatività, in grado di rispondere in maniera integrata alle questioni del presente che si materializzano sui territori e nelle vite degli abitanti che compongono l’universo variegato della metropoli. A partire dalla mappatura già compiuta nelle analisi preparatorie del PSM, l’indirizzo strategico da prendere è quello del consolidamento di queste pratiche in politiche pubbliche e azioni specifiche:

  • Co-progettare con gli innovatori sociali metropolitani, percorsi di consolidamento e sviluppo delle pratiche in atto;
  • Definire “strategie integrate d’area” (si veda il par. successivo dedicato agli strumenti di governance), attorno a sfide di policy rilevanti per specifiche porzioni del territorio metropolitano (un quartiere, un quadrante metropolitano, una zona omogenea), che le pratiche di innovazione sociale possono contribuire ad affrontare positivamente;
  • Mettere a punto sistemi di monitoraggio e valutazione (anche interattiva, concertata, coprogettata) al fine di individuare nuovi campi di intervento o orientare l’azione in corso.

Promuovere l’edilizia residenziale pubblica, sì da far fronte all’emergenza abitativa del territorio metropolitano romano, rispondere alle numerose domande di alloggio e contrastare il disagio sociale attraverso attività di canalizzazione dei fondi nazionali ed internazionali.

Azioni strategiche e operative

  • Riqualificare e aumentare la disponibilità dei volumi nei quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica attraverso il finanziamento di progetti presentati dagli enti locali. La disponibilità residenziale pubblica in generale necessita anche di azioni di riqualificazione ad ampio spettro, per una migliore risposta alle esigenze territoriali garantendo un uso migliore degli immobili a disposizione, che possono essere sottoutilizzati a causa di degrado e mancanza di manutenzione. Un esempio è data dalla partecipazione di Roma Capitale all’Avviso pubblico per la manifestazione di interesse finalizzata alla selezione delle proposte per l’attuazione di Programmi integrati di edilizia residenziale sociale, con una proposta mirata alla ricollocazione della popolazione abitante la zona dell’Idroscalo di Ostia, mediante la costruzione di nuovi alloggi di edilizia sociale, la demolizione degli immobili abusivi e la conseguente riqualificazione ambientale  dell’area.

Lo sviluppo locale nelle periferie (o, come viene denominato dal Forum delle Disuguaglianze, “sviluppo con i territori”) costituisce un obiettivo strategico per il territorio metropolitano di Roma ed è riconosciuto, in generale, a livello europeo e internazionale. Pertanto gode di particolare attenzione sia in termini di discorso pubblico, che di corrispondenti linee di finanziamento dagli enti sovralocali. L’attributo “locale” intende rimandare a tre specifiche dimensioni dello sviluppo nelle periferie:

  • locale come sistema di comunità. Si ricorda che la Città metropolitana è, in termini di presenza di energie sociali dal basso emblematica;
  • locale come sistema integrato, che miri a “progetti che tengano insieme la dimensione del lavoro e dell’economia locale da una parte, ma anche, dall’altra, l’attivazione di servizi ai quartieri e di contesti di socialità, la riappropriazione degli spazi ed il presidio del territorio, la riqualificazione urbana e ambientale e il riuso di spazi abbandonati, il coinvolgimento degli abitanti e il sostegno delle iniziative locali”1;
  • locale come sistema sostenibile, dove la sostenibilità è concepita nella complessità delle interrelazioni che legano i diversi ambiti sul piano economico, ambientale, sociale, territoriale e con riferimento al benessere di tutti gli abitanti, umani e non umani.

Azioni strategiche e operative

  • Intervenire sul quadro di opportunità a cui gli attori sociali riescono ad accedere attraverso azioni di: accompagnamento, capacitazione, indirizzamento e potenziamento delle azioni territoriali espresse dagli attori sociali incluso il sostegno alla ricerca di fondi e all’attivazione di competenze territoriali;
  • Promozione e disegno di politiche di inclusione sociale, abitative, di formazione professionale, di istruzione e di accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali; attivazione di sistemi di comunità anche attraverso la creazione di politiche educative e culturali che facciano leva sulle scuole e sulle biblioteche, e l’attivazione di “poli civici”;
  • Promozione di azioni di tutela dei diritti degli animali volte all’aumento del benessere di specie e al miglioramento delle relazioni interspecie sull’intero territorio metropolitano, con particolare attenzione ai piccoli centri, anche attraverso il riconoscimento e la diffusione di ruoli di garanzia dei diritti degli animali;
  • Sviluppare progetti che tengano insieme alla dimensione lavorativa ed economica, e garantiscono l’attivazione di servizi; le condizioni per la creazione di contesti di socialità, il presidio del territorio anche attraverso l’uso/il riuso degli spazi, la riqualificazione urbana e ambientale, attraverso il coinvolgimento degli abitanti e delle reti locali, il sostegno delle iniziative locali e quindi la creazione di un ecosistema di prossimità;
  • Potenziare la direzione congiunta di Roma Capitale e CmRC per la pianificazione strategica, PNRR e Fondi strutturali 2021/2027 (PR Regione Lazio e PN Metro Plus) come elemento strategico di supporto ai comuni e alle comunità per lo sviluppo di progettualità.

Si intende rafforzare il ruolo di CmRC quale ente coordinatore degli interventi di rigenerazione urbana alle diverse scale, in modo da massimizzare l’efficacia del sistema territoriale nel conseguimento dei finanziamenti e valorizzare, ove possibile, partenariati pubblico-privati attraverso lo sviluppo di intese di sviluppo edilizio e rigenerazione degli edifici già esistenti.

Occorre elaborare standard e metodologie a guida di tali interventi di rigenerazione. Le azioni di sviluppo locale con i territori e di recupero delle periferie, dovranno essere sinergiche e concertate tra i diversi enti preposti e gli attori (economici e sociali) che si muovono sul territorio, ed eventualmente accompagnate da un’azione di revisione regolatoria e normativa per la programmazione degli interventi. L’obiettivo della concertazione delle azioni è la salvaguardia del patrimonio pubblico e delle specificità locali per la creazione di benessere territoriale e il contrasto ai meccanismi di estrazione.

Azioni strategiche e operative

  • Intervenire sul quadro di opportunità a cui gli attori sociali riescono ad accedere attraverso azioni di: accompagnamento, capacitazione, indirizzamento e potenziamento delle azioni territoriali espresse dagli attori sociali incluso il sostegno alla ricerca di fondi e all’attivazione di competenze territoriali;
  • Promozione e disegno di politiche di inclusione sociale, abitative, di formazione professionale, di istruzione e di accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali; attivazione di sistemi di comunità anche attraverso la creazione di politiche educative e culturali che facciano leva sulle scuole e sulle biblioteche, e l’attivazione di “poli civici”;
  • Promozione di azioni di tutela dei diritti degli animali volte all’aumento del benessere di specie e al miglioramento delle relazioni interspecie sull’intero territorio metropolitano, con particolare attenzione ai piccoli centri, anche attraverso il riconoscimento e la diffusione di ruoli di garanzia dei diritti degli animali;
  • Sviluppare progetti che tengano insieme alla dimensione lavorativa ed economica, e garantiscono l’attivazione di servizi; le condizioni per la creazione di contesti di socialità, il presidio del territorio anche attraverso l’uso/il riuso degli spazi, la riqualificazione urbana e ambientale, attraverso il coinvolgimento degli abitanti e delle reti locali, il sostegno delle iniziative locali e quindi la creazione di un ecosistema di prossimità;
  • Potenziare la direzione congiunta di Roma Capitale e CmRC per la pianificazione strategica, PNRR e Fondi strutturali 2021/2027 (PR Regione Lazio e PN Metro Plus) come elemento strategico di supporto ai comuni e alle comunità per lo sviluppo di progettualità.

La governance collaborativa è uno strumento che coinvolge le comunità locali e gli enti di prossimità nella gestione del territorio attraverso progetti di cura e sviluppo locale. Gli ambiti di lavoro possono essere diversi: contratti di fiume, di lago, di costa, ecomusei, biodistretti, ecc. In ambito urbano si possono sperimentare forme di governance basate sulla coprogettazione e coprogrammazione con reti e comunità locali.

I patti per lo sviluppo locale e la gestione (sociale, ambientale)  del territorio sono essenziali per realizzazione di uno sviluppo armonico e in linea con le esigenze dei territori.

Azioni strategiche e operative

  • Supportare la diffusione delle buone pratiche attraverso iniziative che includono siti tematici, ricerca, pubblicazioni, eventi di promozione e di incontro;
  • Implementare l’azione istituzionale di supporto alle buone pratiche attraverso gli uffici e gli strumenti di CmRC (ufficio Europa);
  • Promuovere la formazione a livello istituzionale in dialogo con centri di ricerca, università e società di consulenza;

Le scuole costituiscono un’infrastruttura pubblica strategica per le azioni nell’ambito del welfare e dell’innovazione sociale. Sono infatti attrezzature distribuite su tutto il territorio della Città metropolitana, usate per alcune ore del giorno e frequentate quotidianamente da adolescenti e giovani, che d’altra parte hanno una grande necessità di luoghi di ritrovo dedicati e attività culturali, sociali e creative.

L’obiettivo principale è trasformare le scuole in hub educativi di comunità per la ricostruzione del legame con il territorio, attraverso interventi multidimensionali finalizzati a rendere gli istituti scolastici fruibili all’intera comunità.
Lo scopo è quello di promuovere scuole aperte ed educanti per coltivare relazioni di prossimità e cura dei luoghi come bene comune, favorendo inoltre l’inclusione e l’integrazione nel rispetto delle specificità e dei bisogni di ogni territorio.

Città metropolitana intende quindi dotarsi degli strumenti utili a sviluppare progettualità all’interno degli istituti superiori attraverso l’interazione con le comunità e il sostegno alla nascita di nuovi patti tra la scuola e il territorio.

Azioni strategiche e operative

  • Scuole aperte H24: Investire sul rinnovo strutturale dell’infrastruttura scolastica metropolitana in termini edilizi e di modello spaziale della formazione. Promuovere la relazione tra scuola e territorio attraverso l’utilizzo multiplo, temporaneo e permanente delle strutture scolastiche sottoutilizzate per la realizzazione di servizi e iniziative rivolte al benessere della comunità locale. Istituire forme di concertazione con gli organi scolastici e in particolare con i dirigenti scolastici per la definizione delle modalità di utilizzo degli ambienti scolastici disponibili dopo l’orario di fine delle lezioni. Sostenere la nascita di nuove comunità educanti. Inserire le scuole nel sistema urbano attraverso l’istituzione di strade scolastiche e analisi della mobilità;
  • Mappatura delle attrezzature di Città metropolitana inutilizzate e sottoutilizzate da utilizzare per iniziative di sviluppo locale;
  • Utilizzo del patrimonio sottoutilizzato di proprietà di CmRC per la creazione di spazi abilitanti e opportunità territoriali in termini di lavoro (ad es: banca della terra), per l’erogazione di corsi di formazione professionale, imprenditoria sociale, servizi pubblici diffusi, animazione culturale.

Per valorizzare il litorale romano e il sistema marino, si intende sviluppare innanzitutto azioni finalizzate a colmare il divario di protezione della biodiversità sino al target UE del 30%, coniugando così gli obiettivi di salvaguardia delle varie specie di pregio, con benefici ampi per l’intero sistema metropolitano.

Considerati anche i livelli critici di erosione costiera, l’applicazione di un’organica strategia multiscalare e plurifunzionale, estesa al complessivo ambiente di transizione, terrestre, marino e fluviale del Delta del Tevere appare tale da conseguire quell’efficacia di scala che le singole azioni sinora attuate non paiono più in grado di sostenere.

Le potenzialità dell’ambito marino sono strettamente correlate alle valenze ambientali e alle connessioni funzionali tra le aree marine e le Riserve istituite lungo il litorale, come Macchiatonda, le Paludi di Torre Flavia, la Tenuta di Castel di Guido, la Tenuta di Castelporziano e la Riserva di Decima-Malafede. Tale sistema delle riserve affaccia su uno specchio di mare che Ispra identifica quale appendice del Santuario dei Cetacei esteso tra Corsica e Mar Ligure.
Lungo le coste, infatti, si segnalano avvistamenti di specie animali quali delfini e stenelle striata.

Per tale attività è necessario procedere con una razionalizzazione delle attività turistiche e commerciali esistenti e con una attenta verifica dell’impatto che hanno le attività esistenti sull’ecosistema. L’obiettivo è pertanto completare le azioni avviate nel quadro del Progetto Tune Up finanziato con fondi del precedente settennio UE con le risorse previste dal nuovo Asse Blue economy del Green New Deal (COM 2021/240 Un nuovo approccio per un’economia blu sostenibile).

Azioni strategiche e operative

  • Rafforzare i centri del litorale (come Ostia e Civitavecchia); 
  • Adottare le misure atte alla tutela della biodiversità marina con un obiettivo del 30%;
  • Completare la rete ecologica primaria dell’area metropolitana con la tutela dei gangli primari costituiti dagli habitat marino-costieri e relative specie protette;
  • Completare le azioni avviate nel quadro del Progetto Tune Up, aggiornarle e integrarle alle finalità del nuovo Asse Blue economy del Green New Deal (COM 2021/240 Un nuovo approccio per un’economia blu sostenibile);
  • Raccordare le azioni di RomaNatura assunte nel “Manifesto di intenti per la realizzazione dell’Area Marina Protetta Secche di Tor Paterno - Isola di Ventotene”, ai progetti nature-based di contrasto all’erosione costiera;
  • Adottare le forme di monitoraggio previste dal Programma UE Maritime Spatial Planning-MSP e integrarle al monitoraggio dell’erosione costiera.

CmRC riconosce il carattere olistico del concetto di salute (in coerenza con la definizione dell’OMS, ripresa anche nella SRSvS), intesa non solo come erogazione di cure e mancanza di malattia, ma come benessere fisico, psichico e sociale.

Per questo, attraverso le sue competenze e in cooperazione con gli enti preposti, si pone l’obiettivo di sostenere percorsi di invecchiamento attivo, formazione ed educazione, innovazione digitale per la sanità domiciliare e per promuovere benessere diffuso a livello territoriale.

In coerenza con le politiche adottate dagli enti di competenza, si intende intraprendere azioni in sinergia con le Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali per promuovere il riequilibrio territoriale attraverso l’aumento dell’accessibilità e l’aumento dell’offerta di servizi, attraverso l’innovazione digitale e la formazione.

Azioni strategiche e operative

  • Sviluppare le competenze digitali e di gestione dei dati per l’organizzazione dei servizi socio-sanitari territoriali in coerenza con la DsSuS 1. Digitalizzazione; 
  • Agire in sinergia con Regione Lazio, Roma Capitale, i comuni metropolitani e le ASL per l’arricchimento delle progettualità legate alle case di comunità e agli altri servizi sanitari (Ospedali di comunità - Centrali operative territoriali);
  • Aumentare l’accessibilità delle Case di Comunità, con particolare attenzione ai territori meno serviti.

Strumenti di governance

  • Tavoli permanenti di concertazione con Regione Lazio e Comuni per il riuso degli immobili (censimento, regia attori da coinvolgere, individuazione elementi ostativi); • Tavoli permanenti con i soggetti che si occupano delle Riserve, le Aree Protette costiere, le associazioni di pesca e del turismo balneare sostenibile, anche per supportare la configurazione del Sistema unitario di protezione marina del Litorale Romano da Santa Marinella a Tor Paterno; • Tavolo con soggetti del terzo settore (ad es. Forum delle Diseguaglianze e Diversità) per il monitoraggio dello stato dell’arte e la formulazione di indirizzi di politiche;
  • Percorsi di partecipazione con gli abitanti ERP;
  • Costituire un tavolo per iniziative di riqualificazione in ampi complessi residenziali pubblici, su scali ferroviari da riqualificare o aree industriali dismesse che dovrà occuparsi 11.7 Blue Growth Piano Strategico Metropolitano di Roma Capitale 2022-2024 249 di: 1. censire le aree di potenziale interesse e raccogliere idee per la loro riqualificazione in modo che interesse pubblico e motivazioni private possano trovare convergenza; 2. individuare e sciogliere i principali elementi ostativi ad una collaborazione efficace e tempestiva tra pubblico e privato che hanno spesso impedito che le competenze, i capitali e le iniziative private si mettessero a disposizione del pubblico per realizzare opere di interesse collettivo; 3. creare una cabina di regia, anche con il coinvolgimento delle università, nel rispetto delle regole di trasparenza e pubblicità, affinché vengano definiti a priori gli indirizzi e guidata in maniera efficace la realizzazione di quelle opere di interesse pubblico che richiedono la collaborazione tra pubblico e privato per dimensione, complessità, necessità di articolazione di competenze e capitali necessari; 4. attivare meccanismi di partecipazione;
  • Tavoli con Regione, Comuni, ASL per le case di comunità e la promozione della salute territoriale.

Coerenza delle politiche

La direttrice strategica rispetto agli SDGs ONU
sdg
La direttrice strategica rispetto agli obiettivi della politica di coesione europea 21/27

 - OP1. Un’Europa più intelligente (a smarter Europe)

  • a1. rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate;
  • a2. permettere ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione.

 - OP2. Un’Europa più verde (Greener carbon free Europe)

  • b7. rafforzare la biodiversità, le infrastrutture verdi nell’ambiente urbano e ridurre l’inquinamento.

 - OP3. Un’Europa più connessa (Connected Europe)

  • c1. rafforzare la connettività digitale.

 - OP4. Un’Europa più sociale (Social Europe)

  • d1. rafforzare l’efficacia dei mercati del lavoro e l’accesso a un’occupazione di qualità, mediante lo sviluppo dell’innovazione e delle infrastrutture sociali;
  • d2. migliorare l’accesso a servizi di qualità e inclusivi nel campo dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento permanente, mediante lo sviluppo di infrastrutture;
  • d3. aumentare l’integrazione socioeconomica delle comunità emarginate, dei migranti e dei gruppi svantaggiati, mediante misure integrate riguardanti alloggi e servizi sociali.

 - OP5. Un’Europa più vicina ai cittadini (Europe closer to citizens)

  • e1. promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato a livello locale, il patrimonio culturale, il turismo e la sicurezza nelle aree urbane;
  • e2. promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato a livello locale, il patrimonio culturale, il turismo e la sicurezza in territori diversi dalle aree urbane.
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