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Piano dell'Agricoltura e del Cibo

Key Facts
52
Interviste effettuate
183
Mappe cartografiche realizzate
451
Elaborazioni grafiche e tabellari realizzate
27
Azioni proposte
Data inizio
Data fine

Esperienze mappate

Numerose sono le realtà agricole e agricole-sociali presenti sul territorio della Città metropolitana di Roma Capitale, e molte di esse si pongono come laboratori sperimentali di buone pratiche di gestione territoriale e produzione di contesti sociali inclusivi; alcune di esse sono esperienze la cui presenza storica sul territorio ha generato rapporti continui e strutturati, con la possibilità di relazioni riconosciute in ambito locale e non, altre, invece, di costituzione più recente, si caratterizzano per la maggiore innovazione e per una produzione volta ad un approccio più integrato e sistemico. 

Il Piano del Cibo ha previsto l’individuazione e l’elaborazione delle Strategie per il Piano del Cibo della Città metropolitana di Roma Capitale (SPCCM). 
Le Strategie – 5 + 1 – sono iniziative di largo respiro in cui fare confluire diverse azioni, che rispondono a problemi e obiettivi specifici, proponendo anche sentieri e modelli di sviluppo per il sistema alimentare metropolitano.
Le tematiche delle Strategie e le relative azioni progettuali del Piano del Cibo sono state elaborate sulla base di una gap analysis del sistema alimentare metropolitano condotta per tutti i 12 settori approfonditi nell’Atlante.  

È possibile che molte delle azioni siano messe in atto in territori diversi e specifici (singoli comuni, unioni, città metropolitana). In tal senso, diventa quindi fondamentale il supporto di enti locali, stakeholder e mondo della ricerca. 

Le Strategie

E' la Strategia che precede le altre cinque ed è un'azione trasversale e propedeutica per la realizzazione di tutti gli obiettivi del Piano strategico.  

Azioni proposte

Per portare a termine la Strategia Zero sarà necessario attuare sei azioni di policy, con tempi di realizzazione nel breve o medio periodo, a seconda dalla loro complessità:

  • il Portale dell’Agricoltura e del Cibo di Roma Metropolitana, dedicato alla presentazione dell’offerta e dei servizi;
  • l'Osservatorio consumi, dieta, povertà alimentare;
  • istituzione dell’Ufficio per il Piano del Cibo, per il supporto tecnico ai comuni, e la governance istituzionale;
  • istituzione del Consiglio del Cibo della Città Metropolitana;
  • il Distretto del Cibo di Roma Metropolitana, uno strumento di governance e sviluppo.

Assi di finanziamento

 

Il primo obiettivo di un Piano del Cibo è di assicurare a tutta la popolazione - con particolare riguardo ai minori - la possibilità di accedere con continuità a una dieta sana ed equilibrata, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche della famiglia e dall’area in cui si vive.

In un'ottica a lungo termine, la Strategia 1 ambisce a rafforzare il profilo sanitario della popolazione prevenendo le numerose patologie collegate a un'alimentazione scorretta.

Azioni proposte

Per portare a termine la Strategia 1, l'azione proposta, con tempi di realizzazione nel breve o medio periodo, è:

  • attuare un programma di educazione alimentare che migliori la dieta delle famiglie a fini sanitari e ambientali, oltre che migliorare progressivamente i bandi scolastici in funzione dei CAM, organizzando filiere locali.

Assi di Finanziamento

La Strategia 1 mira a ottenere risorse da diversi assi di finanziamento, tra i quali:

  • il Fondo europeo di Sviluppo regionale (FESR);
  • il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR);
  • il bando del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (MiPAAF) sulle mense scolastiche.

La Strategia 2 mira a irrobustire le filiere locali, partendo da un uso migliore delle risorse naturali e agricole - prima fra tutte la terra - garantendone l’accesso e sostenendo tutte le forme di filiera corta, ivi compresa quella della ristorazione, con riflessi positivi sull’occupazione, il valore economico della produzione e il turismo.

Azioni proposte

Per portare a termine la Strategia 2, le azioni proposte, con tempi di realizzazione nel breve o medio periodo, a seconda dalla loro complessità e con particolare riguardo alle aree periurbane, sono:

 

  • creare un parco agricolo diffuso che circondi le aree urbanizzate con la funzione di offrire servizi ambientali e soprattutto sociali alle aree urbane;
  • favorire un uso delle terre finalizzato ai mercati locali e implementare l’accesso alle stesse attraverso la creazione di una Banca della terra metropolitana, che tenga conto delle aree pubbliche e di quelle abbandonate;
  • sostenere e sviluppare forme di filiera corta, dalla vendita diretta ai Farmers Markets, creando uno o più Hub logistici in connessione con i mercati rionali;
  • sostenere e sviluppare filiere locali completando e rafforzando, ove necessario, le strutture produttive e di trasformazione anche attraverso forme collettive di uso;
  • coinvolgere la ristorazione per favorire l’offerta di qualità, riconoscendo l’attribuzione del Marchio ad “ombrello” agli esercizi commerciali che sviluppano filiere corte, combattono lo spreco e contengono i prezzi.

Assi di finanziamento

La Strategia 2 mira a ottenere risorse da diversi assi di finanziamento, tra i quali:

  • l'European Green DealFarm to fork strategy;
  • il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR);
  • il Programma di Sviluppo Rurale (Misure di accompagnamento all’ingresso di giovani in agricoltura);
  • la Legge sui Distretti del Cibo e Contratti di filiera;
  • la Strategia Regionale per lo Sviluppo sostenibile;
  • la Legislazione regionale sulle Banche delle Terre;
  • la Legge sulla filiera corta del Lazio.

La Strategia 3 mira a una progressiva parità carbonica nel sistema produttivo e, almeno in prospettiva, del consumo di cibo. Si tratta di aumentare il contenuto di carbonio nel suolo, attraverso la promozione di tecniche specifiche (come l’agricoltura biologica, l’agroforestazione o la permacoltura) e attraverso il recupero della sostanza organica.
Tra gli obiettivi, l’implementazione di una zootecnia zero-net emissionla riduzione ed eliminazione dello spreco e il completamento del ciclo dei rifiuti.

Azioni proposte

Per portare a termine la Strategia 3, le azioni proposte, con tempi di realizzazione nel breve o medio periodo, a seconda dalla loro complessità sono:

  • promozione di azioni per l’aumento della produzione in biologico (funzionale anche alla strategia europea Farm to Fork) con un aumento degli stock di CO2 nel terreno;
  • aumento della capacità di autoproduzione energetica delle imprese agricole (con interventi compatibili sotto il profilo ambientale e paesaggistico);
  • aumento dell’E-delivery, in particolare con la pratica di elettrificazione dell’ultimo miglio per la logistica della delivery sia del food sia degli acquisti di cibo, pensando a sistemi funzionali ai mercati rionali alla grande distribuzione o di altro tipo;
  • promozione – anche a fini sperimentali e divulgativi – di modelli di produzione zootecnica zero-net emission.

Le tempistiche di realizzazione variano dal breve al medio termine, a seconda delle condizioni nelle diverse aree di attuazione.

Assi di Finanziamento

La Strategia 3 mira a ottenere risorse da diversi assi di finanziamento, tra i quali:

  • Piano nazionale di Ripresa e resilienza
  • Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030
  • Programma di Sviluppo Rurale (PSR)
  • Green Deal
  • Piani strategici nazionali della PAC (Politica agricola comune)
  • Piano d’Azione per lo sviluppo della produzione biologica

La Strategia 4 mette a fuoco il tema della gestione dei rifiuti post-produzione e post-consumo, fornendo azioni di policy che possano ridurre il fenomeno e incentivare e attivare processi di economia circolare.
Il sistema di produzione e consumo del cibo è, o dovrebbe essere, per sua natura, circolare. Gli scarti e ciò che non viene utilizzato negli usi domestici o pubblici genera, infatti, materiali organici che potrebbero facilmente tornare - impiegati come sottoprodotti, o sotto forma di compost - nel ciclo biologico e produttivo.

Azioni proposte

Per portare a termine la Strategia 4, le azioni proposte, con tempi di realizzazione nel breve o medio periodo, a seconda dalla loro complessità sono:

  • ridurre ed eliminare lo spreco, creando Hub per la raccolta e la distribuzione con obiettivi soprattutto di carattere sociale;
  • completare il ciclo dei rifiuti – intervenendo anche sugli strumenti economici come la TARI – recuperando i materiali organici ivi compresi, i sottoprodotti del verde urbano privati e pubblici ed avviando il compostaggio nelle aziende agricole con ridistribuzione del materiale prodotto;
  • il Patto città-campagna, incrementando e qualificando la multifunzionalità con valore soprattutto di carattere sociale e ambientale, rifornendo mense pubbliche ma anche private attraverso accordi di programma di coltivazione e di fornitura cibo;
  • incrementare, anche mediante apposite campagne promozionali ed accordi istituzionali con operatori privati, il recupero del cibo invenduto (esercizi commerciali) o non commerciabile (mercati rionali), o il food sharing (privato-privato).

Le azioni si rivolgono potenzialmente a tutti i comuni della città metropolitana, anche se le più interessate potrebbero essere le aree urbane.
È qui che si concentra, infatti, la maggior produzione di spreco e rifiuti, oltre alle maggiori possibilità di redistribuzione.

Assi di finanziamento

La Strategia 4 mira a ottenere risorse da diversi assi di finanziamento, tra i quali:

La Strategia 5 affronta il tema della Sovranità Alimentare e della resilienza del Sistema del Cibo. Le analisi svolte e riportate nell’Atlante del Cibo hanno dimostrato che, specialmente in relazione al tipo di dieta praticata, le possibilità che il territorio produca cibo sufficiente per la sua popolazione sono molto basse. Oggi la città metropolitana, e ancora di più il Comune di Roma, ma anche la regione, dipendono massicciamente per il proprio approvvigionamento da flussi esterni.

L'obiettivo è aumentare il livello della Sovranità Alimentare, ossia la capacità di produrre il proprio cibo.  Per raggiungerlo è necessario agire, con tempi differenti, sia sulle strutture e infrastrutture produttive (tutela delle aree con maggiore capacità produttiva, riconversione delle aree produttive verso le filiere locali e creazione di strutture di stoccaggio) sia sulle diete, favorendo diet plant-based che aumentino la capacità di approvvigionamento locale.

Azioni proposte

Per portare a termine la Strategia 5, le azioni proposte, con tempi di realizzazione nel breve o medio periodo, a seconda dalla loro complessità sono:

  • aumentare la resilienza alimentare dell’area metropolitana, agendo sulle diete, sulla logistica e le infrastrutture con l’obiettivo di incrementare il grado di sovranità alimentare;
  • individuare e mappare le Aree Agricole con Alto valore Alimentare (e Naturalistico) programmando appositi strumenti economici e di pianificazione per evitare il consumo di suolo e l’abbandono;
  • favorire la rigenerazione urbano-rurale riconvertendo aree abbandonate alla produzione agricola attraverso programmi – anche sperimentali – di agricoltura verticale, dando vita a programmi di autoproduzione, realizzando orti sui tetti pubblici e privato con funzioni produttive, sociali e ambientali.

Assi di finanziamento

La Strategia 5 mira a ottenere risorse da diversi assi di finanziamento, tra i quali:

I tempi di realizzazione variano da breve a medio periodo.

Per Approfondire

Per saperne di più sulla costruzione delle strategie del Piano del Cibo, leggi il Rapporto di sintesi.