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Programma strategico di sviluppo locale nelle periferie

Esperienze mappate

Sono numerose le realtà presenti sul territorio della Città metropolitana di Roma Capitale che si pongono come laboratori sperimentali di buone pratiche di cura del territorio e sviluppo locale sostenibile e inclusivo. Queste esperienze sono tuttavia molto diversificate - per tipologia, per campo di attività, per approcci, pratiche e valori - e per tale motivo si è resa necessaria una ricognizione, tuttora in corso di svolgimento, delle esperienze territoriali più interessanti. Saranno inoltre avviate mappature più estese tramite un percorso collaborativo accessibile da questa sezione del sito.

La strategia configurata consiste nel sostenere le economie locali e il welfare comunitario e nell’attivare percorsi di autonomia, valorizzando le energie sociali, le reti e le forme collaborative su base territoriale e secondo un approccio integrato.  

Concretamente è possibile individuare alcuni campi di azione per l’innesco dei processi di sviluppo locale, tenendo a mente che l’approccio può variare al variare del contesto. 

Un primo asse di intervento riguarda il campo educativo e coinvolge le biblioteche e le scuole, spesso le uniche istituzioni realmente presenti nei territori. Più in generale il vasto campo della cultura e della gestione del patrimonio culturale costituisce uno dei cardini dello sviluppo integrato, producendo lavoro, infrastrutture, innovazione, attrattività. 

Una seconda linea d'azione riguarda il tema del lavoro e della produzione. Le filiere agroalimentari rappresentano una grande opportunità. Un’altra filiera economica interessante è quella della manutenzione e ristrutturazione edilizia, in grado di introdurre elementi di innovazione nel campo dell'efficienza energetica e sviluppare l'imprenditorialità locale e giovanile. Altre filiere interessanti possono essere quelle dell’autoproduzione e dell’artigianato digitale ad alto contenuto innovativo. 

Il terzo campo di azione è quello dei servizi locali e del welfare di quartiere, che può essere declinato attraverso la promozione di "poli civici". L’idea è quella di far leva sul patrimonio immobiliare eccedente e in disuso per produrre insieme agli abitanti forme innovative di welfare.
È possibile implementare la sostenibilità economica sul lungo periodo in questi poli anche attraverso la collocazione in tali spazi di attività economiche a finalità semi-profit per permettere la nascita di piccole economie locali collaboranti alle attività socio-culturali.
L’obiettivo è quello della circolarità economica nell’ottica di consentire ai progetti (a regime) di autosostenersi nel tempo.
e attività previste dovrebbero essere comunque inserite all’interno del paradigma dell’economia trasformativa, ovvero quell’insieme di attività economiche che mettono al centro la dimensione ecologica e sociale.