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12.2 Ricerca, formazione e istruzione accademica

Nell’area romana coesistono molteplici istituzioni di ricerca, università ed agenzie internazionali che pongono al centro del loro operato l’innovazione, la formazione, la diffusione della conoscenza e il trasferimento tecnologico nell’ambito del settore agroalimentare (Iannetta, 2021). Una lista, sicuramente non esaustiva, esprime l’abbondanza di istituzioni di ricerca o che forniscono assistenza amministrativa a vario livello:

  • CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria);
  • CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche);
  • ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile);
  • ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale);
  • ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’ Agricoltura del Lazio);
  • IZSLT (Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana);
  • BIC Lazio Spazio Attivo (Incubatore di Imprese Agroalimentari).

A ciò si aggiungano le università: La Sapienza ed il Campus Biomedico hanno corsi, dipartimenti e laboratori di eccellenza dedicati ad aree afferenti all’agroalimentare, così come l’Università Roma Tre offre il corso triennale di “Scienze e Culture Enogastronomiche” e il Master in Human Development e Food Security[1], il quale ha avuto notevoli capacità di interazione con il processo dal basso “Una Food Policy per Roma” e l’Università telematica Universitas Mercatorum con il corso di triennale in “Gastronomia, ospitalità e territori”.

 

Infine, diverse agenzie internazionali hanno sede sul territorio romano, le quali hanno in attivo relazioni strutturate con le istituzioni di ricerca sopra citate per traguardare obiettivi istituzionali: Food And Agriculture Organization (FAO), International Fund for Agricultural Development (IFAD), World Food Programme (WFP), Bioversity, solo per fare gli esempi più lampanti.

Tale ricchezza è giustificata da una domanda d’innovazione che interessa l’intero settore agroalimentare, dalla produzione primaria agricola nelle aree rurali e peri-urbane, alle aziende (grandi imprese e PMI) impegnate nella trasformazione, packaging, conservazione e distribuzione, coprendo diversi temi e guardando con sempre maggiore interesse alla sicurezza alimentare, alla qualità delle produzioni, all’autenticità ed alla dimostrazione di origine di materie prime e prodotti, allo sviluppo di sistemi di controllo rapidi ed alla definizione di sistemi di tracciabilità efficaci, allo sviluppo di prodotti innovativi e ad elevato valore aggiunto, alla sostenibilità dei processi produttivi.