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2.6.1 I principali effetti dell’emergenza COVID-19 sulla struttura del mercato del lavoro in agricoltura nel Lazio

In un territorio come il Lazio, in cui il sistema produttivo agricolo è in larga parte basato sulla manodopera proveniente dall’Africa (Marocco, Tunisia, Egitto, Mali, Gambia, Liberia), dall’Est Europa (Albania, Romania, Polonia) o dall’India e che quindi si regge sugli immigrati, l’emergenza COVID-19 determina non pochi problemi. L’effetto dei decreti sicurezza e dei decreti sull’emergenza COVID-19, che hanno blindato le frontiere, ha comportato una carenza di forza lavoro impiegata nei campi. Si consideri che gli stagionali stranieri che ogni anno provengono dall’estero coprono circa un quarto delle giornate lavorative nei campi.

Nel Lazio, ad esacerbare la situazione critica già provocata dalle restrizioni dovute alla pandemia, si sono aggiunte le avversità climatiche, in particolare le gelate di fine marzo che hanno danneggiato i campi: frutteti, pesche e albicocche in Sabina, ma anche altre coltivazioni importantissime come le patate a Maccarese, sulla costa nord di Roma, i noccioleti nel viterbese, il pregiato kiwi giallo e l’orticoltura.

L’impatto dell’epidemia sul settore agricolo regionale è influente per due principali ragioni. La prima è rappresentata dalla carenza di manodopera stagionale, che a causa della chiusura delle frontiere risulta essere molto scarsa. La seconda ragione è dovuta principalmente al blocco di molte filiere produttive legate alla ristorazione e più in generale al canale HO.RE.CA. (hotel, ristoranti, catering). Proprio per questo si sono manifestati sia a livello nazionale che regionale, abbassamenti di prezzo del latte fresco alla stalla (15%) o del latte di bufala alla stalla (40%).

A livello di singole filiere produttive, Coldiretti sottolinea come uno dei comparti maggiormente colpiti è il settore florovivaistico, in cui risultano versare in gravi difficoltà economiche circa 15.000 aziende, che rappresentano quasi la metà delle imprese florovivaistiche del Paese. Il settore florovivaistico, a livello regionale, costituisce uno dei comparti che vanta un primato nel mercato internazionale. Il Lazio, infatti, rientra tra le 5 regioni a forte orientamento florovivaistico e rischia di registrare un danno del 100 %, non più recuperabile a causa della natura altamente stagionale del prodotto floricolo e a cui vanno aggiunti i costi di smaltimento, comunque da sostenere.