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9.1.1 I principali riferimenti normativi

La transizione ecologica, come indicato dall’Agenda 2030 dell’ONU e dai nuovi obiettivi europei per il 2030, è alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed europeo.
È noto come molti degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sono fortemente legati al tema dell'economia circolare in relazione al sistema alimentare nel suo complesso.

Nel dicembre 2019 la nuova Commissione europea stilava il documento che ha lo scopo di creare un nuovo modello di sviluppo, partendo dall’ affrontare le sfide climatiche a cui oggi siano estremamente vulnerabili, come la pandemia da Covid-19 ci ha mostrato. L’European Green Deal, infatti, ha l’obiettivo di fare dell’Europa il primo continente carbon neutral entro il 2050 attraverso una transizione ecologica che sia anche giusta da un punto di vista sociale e sostenibile in tutti i suoi aspetti.

Inoltre, nel corso del 2020, per affrontare l’emergenza sanitaria e promuovere una ripresa economica dell’Unione europea, è stato approvato il Piano Next Generation EU assumendo la transizione green come una priorità strategica. In questo contesto, è stato varato il nuovo Piano di azione per l’economia circolare con l’obiettivo di indirizzare lo sviluppo verso quattro priorità:

  • rendere il nostro continente carbon neutral;
  • passare da un’economia lineare a un’economia circolare;
  • sostenere la competitività industriale;
  • sviluppare le infrastrutture digitali.

NORMATIVA

ANNO

PUNTI CHIAVE

Direttiva 2008/98/CE relativa alla gestione dei rifiuti

        2008

  • Misure volte a proteggere l'ambiente e la salute umana prevenendo o riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell'uso delle risorse e migliorandone l'efficacia.
  •  Gerarchia dei rifiuti:
    •  Prevenzione
    •  Preparazione per il riutilizzo
    •  Riciclo
    • Recupero energetico
    • Smaltimento in discarica
  • Responsabilità ambientale: “chi inquina, paga”

 

Pacchetto Economia Circolare:

-          direttiva 850/2018/UE (relativa alle discariche)

-          direttiva 2018/851/UE

-          (relativa ai rifiuti)

-          direttiva 2018/852/UE

-          (relativa a imballaggi e rifiuti di imballaggio)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piano d’azione per l’economia circolare

        2018

Le nuove direttive rafforzano la “gerarchia dei rifiuti”, imponendo agli Stati membri l'adozione di misure specifiche che diano priorità alla prevenzione, al riutilizzo e al riciclaggio rispetto all’incenerimento ed allo smaltimento in discarica.

Due obiettivi comuni per l’Unione europea:

1)      riciclo di almeno il 55% dei rifiuti urbani entro il 2025 quale quota destinata a salire al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035, rendendo obbligatoria la raccolta dell’organico entro il 2023;

2)   il riciclo del 65% dei rifiuti di imballaggi entro il 2025 (quota che sale al 70% entro il 2030) con obiettivi diversificati per materiale:

  • tutti i tipi di imballaggio: 65% (2025); 70% (2030)
  • Plastica: 50%(2025), 55% (2030)
  • Legno: 25% (2025), 30% (2030)
  • Metalli ferrosi: 70% (2025); 80% (2030)
  • Alluminio: 50%(2025); 60% (2030)
  • Vetro: 70% (2025); 75%(2030)
  • Carta e cartone: 75% (2025); 85% (2030)

Inoltre: riduzione dello smaltimento in discarica. Entro il 2035 al massimo il 10% del totale dei rifiuti urbani potrà essere smaltito in discarica.

 

Piano d’azione:

I nuovi requisiti in materia di responsabilità estesa del produttore (EPR scheme) dovranno essere applicati a tutti i tipi di imballaggio entro il 2024. Ai produttori di prodotti spetta la responsabilità finanziaria e/o organizzativa della gestione del fine-vita del prodotto.

 

La Commissione europea propone:

  •  di creare un incentivo economico diretto differenziando il contributo versato dai produttori nell’ambito dei regimi di responsabilità estesa in funzione dei costi di fine vita dei loro prodotti;
  •  di promuovere i processi industriali innovativi come la “simbiosi industriale” con la quale i rifiuti o i sottoprodotti dell'industria diventano fattori di produzione per un’altra;
  •  di affrontare il problema della mancanza di investimenti nelle infrastrutture di RD e riciclaggio; 
  • di aumentare il riciclaggio della plastica: oggi viene riciclato meno del 25% e circa il 50% è collocato in discarica;
  • incoraggiare la diffusione della bioeconomia attraverso lo sviluppo della bioindustria e l’utilizzo dei biomateriali;
  • misure sulla progettazione ecocompatibile per promuovere la riparabilità, longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che l’efficienza energetica; armonizzare le norme sulle materie prime secondarie chiarendo il concetto giuridico di cessazione della qualifica di rifiuto; 
  • proposta legislativa sulle prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione agricola (approvata in via definitiva il 12 febbraio 2019);
  •  promozione delle migliori prassi nei piani di gestione dei rifiuti minerari;
  • azioni in materia di appalti pubblici verdi: maggiore integrazione dei requisiti inerenti all’economia circolare; promuovere la certificazione volontaria degli impianti di trattamento dei principali flussi di rifiuti/materiali riciclati; 
  • una iniziativa legislativa sulla trasformazione dei rifiuti in energia nell’ambito dell’Unione dell’energia («Pacchetto energia pulita 2030» approvato dalla Ue nel novembre 2018);
  •  revisione del Regolamento sui concimi che mira ad introdurre nuove misure intese ad agevolare il riconoscimento in tutta l’Ue dei concimi organici ricavati dai rifiuti; 
  • misure per facilitare le spedizioni di rifiuti sul territorio dell’Ue;
  • di migliorare la legislazione Ue in materia di rifiuti, alimenti e mangimi per facilitare il dono di alimenti e l’uso di alimenti già destinati al consumo umano nella produzione dei mangimi; 
  • proposta di regolamento per creare un mercato unico dei concimi ottenuti da materie prime secondarie come i fosfati, recuperabili anche dai rifiuti organici domestici; 
  • istituzione della Piattaforma Ue sulle perdite e sugli sprechi alimentari; 
  • Comunicazione della Commissione sui processi di produzione di energia dai rifiuti (Waste to Energy): esamina le modalità per ottimizzare i processi di termovalorizzazione;
  • adottato un atto di esecuzione che stabilisce una tavola di concordanza preliminare tra i codici doganali e i codici CER: servirà ad individuare i rifiuti che attraversano le frontiere dell’Ue illegalmente.
  • misure di contrasto all’uso della plastica monouso dal 2021
  • finanziamenti a sostegno della circular economy

Nuovo Piano di azione per l’economia circolare

  Marzo 2020

la Commissione europea ha adottato il nuovo Piano di azione per l’economia circolare con l’obiettivo di accelerare la transizione verso un’economia circolare e rigenerativa. Il nuovo piano riguarda nuovi modelli di progettazione sostenibili e l’aumento della circolarità anche nei processi produttivi. Tra le altre cose, il piano prevede di migliorare, in un’ottica di maggiore circolarità, anche alcuni settori ad alta intensità di risorse e ad alto impatto ambientale tra cui quello delle produzioni alimentari.

 

Le misure previste dal piano di azione riguardano, tra le altre cose:

 

  • il sostegno alla ricerca e all’innovazione e azioni trasversali in tutti i settori dell’economia;
  • l’obiettivo di incrementare il mercato delle materie prime seconde con l’introduzione di un contenuto minimo riciclato obbligatorio per imballaggi, batterie, veicoli e materiali da costruzione;
  • l’introduzione di un passaporto elettronico dei prodotti con informazioni sulla composizione, la riparazione e il disassemblaggio;
  • la definizione di requisiti minimi per evitare che prodotti dannosi per l’ambiente vengano immessi sul mercato europeo;
  • la previsione di nuove norme e linee guida in materia di acquisti pubblici verdi, over-packaging e produzione di rifiuti;
  • la proposta di un modello armonizzato su scala europea per la raccolta differenziata dei rifiuti; una revisione delle norme sulla spedizione di rifiuti;
  • la definizione di un sistema aggiornato di monitoraggio per l’economia circolare.

 

Regolamento UE sulla tassonomia

  Luglio 2020

Il regolamento rappresenta il sistema mondiale, primo nel suo genere, relativo alla classificazione delle attività economiche ritenute sostenibili. Il Regolamento permetterà di poter valutare gli investimenti in progetti e attività economiche in base al grado di sostenibilità ambientale e quindi di promuovere e indirizzare investimenti più sostenibili e circolari.

 

 

Da un punto di vista di circolarità strettamente legata al sistema alimentare nel suo complesso, è interessante citare la strategia Farm to fork, adottata lo scorso maggio 2020, finalizzata alla creazione di un sistema alimentare maggiormente equo, sano e sostenibile. Nell’ambito del nuovo Piano di azione per l’economia circolare e della stessa strategia Farm to fork si fa riferimento al ruolo e alle potenzialità della bioeconomia in un’ottima circolare ed alla volontà di combattere gli sprechi alimentari, con l’obiettivo di dimezzare gli sprechi pro capite a livello di commercio al dettaglio e di consumatori entro il 2030.