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1.5.2 Riduzione delle emissioni in agricoltura

L’adozione di pratiche conservative di gestione del suolo permette di implementare la fertilità chimico-fisica e microbiologica del terreno e a contenere i fenomeni di erosione del suolo, incrementando la sostanza organica e l’abilità del suolo di trattenere carbonio organico. Tra le pratiche sostenibili di gestione del suolo possiamo trovare le seguenti.

Tabella 1.14 Elenco delle possibili aree di intervento e delle buone pratiche per ridurre le emissioni nel comparto agricolo. Fonte: ISMEA

Possibili aree di intervento

Possibili buone pratiche

Riduzione zero tillage/minimum

La lavorazione minima del terreno “minimum tillage” prevede che tra la fase di raccolta della coltura e la semina della successiva, il suolo non venga alterato, e almeno il 30% di esso rimane coperto dai residui della precedente coltura. A questo segue una lavorazione superficiale solo sulla fila lasciando intatta l’interfila.

Si può anche procedere con una “non lavorazione” o semina diretta su sodo, “zero tillage” (no tillage, o direct seeding), dove il suolo non viene mai lavorato.

 

Tali tecniche permettono un incremento del SOC (soil organic carbon) che varia tra 0,55 a 1,10 tonnellate di CO2/ha/anno nel caso del minimum tillage, con un valore medio pari a 0,82 tonnellate di CO2/ha/anno; e da 1,10 a 1,47 tonnellate di CO2/ha/anno nel caso di zero tillage, con un valore medio pari a 1,28 tonnellate di CO2/ha/anno.

 

Tipo di coltura (CMRC)

Superficie per coltura (ha)

Crediti generabili per zero tillage (tCO2/ha/anno)

Seminativi

78.793

100.855

 

 

Mantenimento della copertura erbosa nelle colture permanenti   
La pratica dell’inerbimento nelle colture permanenti rappresenta un’attività ottimale per apportare notevoli vantaggi ecologici. Prevede che il terreno ove persistono le colture arboree venga sfalciato periodicamente e lasciati sul suolo. I risultati ecologici sono ad esempio: ridurre l’erosione superficiale, migliorare la struttura del suolo, favorire l’assorbimento dell’acqua, aumentare la porosità del suolo e la portanza del terreno, ecc. Inoltre l’inerbimento facilita l’incremento di livello di sostanza organica nei suoli e dello stock di SOC (soil organic carbon) agendo da Carbon Sink.

 

Tale pratica, linea generale, può generare un incremento del SOC che oscilla in media da 1,17 a 2,20 tonnellate di CO2/ha/anno, con un valore medio pari a 1,68 tonnellate di CO2/ha/anno.

 

Tipo di coltura (CMRC)

 

Superficie per coltura (ha)

Crediti generabili per mantenimento della copertura erbosa (tCO2/ha/anno)

Colture permanenti (Fruttiferi)

5.745

 

                              

9.996

 

Gestione dei residui agricoli delle colture arboree (interramento)
Solitamente i residui legnosi derivanti dalla potatura delle colture arboree perenni vengono bruciati o altrimenti dismessi, comportando una perdita netta di carbonio o un’ulteriore emissione di gas serra. Un’alternativa più sostenibile prevede la triturazione dei residui per poi lasciarli in campo con funzione pacciamante e fertilizzante, incrementando lo stock di SOC, oppure utilizzati in alternativa ai combustibili fossili per fini energetici.

 

Tale attività ha la potenzialità di generare un incremento del SOC che varia in media da 0,59 a 1,47 tonnellate di CO2/ha/anno, con un valore medio pari a 1,03 t CO2/ha/anno.

 

Tipo di coltura (CMRC)

Superficie per coltura (ha)

Crediti generabili per gestione dei residui agricoli (interramento) (tCO2/ha/anno)

Colture Arboree (Olivo, vite)

35.227

61.295